Blue Marble, il nostro faccione compie 48 anni

Foto che segnano l’ umanità

Se c’è una cosa che ho sempre amato della fotografia è il suo essere mero strumento; così come una penna, può essere presa per raccontare qualsiasi cosa, in qualsiasi modo. Che si sia spinti dalla volontà di testimoniare un evento storico o un’emozione che ci abita, il sensore non è altro che una tela che aspetta di essere dipinta.
Capita anche che, indipendentemente da elucubrazioni tecniche e volontà autoriali, l’immagine si imponga con tutta la sua forza, offrendoci stupore, emozioni mai provate, nuovi punti di vista e sia in grado di segnare l’umanità intera.

Il compleanno di Blue Marble

Il 7 settembre 1972, esattamente 48 anni fa, venne lanciato l’Apollo 17. Dopo poco più di 5 ore, nonostante la NASA avesse dato precise disposizioni circa le fotografie da scattare, gli astronauti Eugene Cernan, Ronald Evans e Harrison Schmitt, incantati dalla visione del nostro pianeta, non poterono fare altro che immortalare quel momento. Per fortuna, perché da allora nessun essere umano è mai stato così lontano da poter riprendere con una macchina fotografica l’intera superficie terrestre, rendendo questo scatto l’unica fotografia non ricostruita che raffigura la Terra nella sua totalità, complice la posizione favorevole ma anche il periodo, prossimo al solstizio d’inverno, durante il quale anche l’Antartide era completamente illuminato. 

Facciamo un passo indietro

Non si tratta della prima foto della terra ripresa dallo spazio; le prime immagini del nostro pianeta arrivarono grazie ad un volo suborbitale di un vettore lanciato dagli Stati Uniti il 24 ottobre 1946. Tra un conflitto mondiale ed una guerra fredda alle porte che già seminava tensione, gli scienziati sono stati in grado di regalarci un primo stupefacente assaggio del nostro pianeta. Risale invece al 1968 “Earthrise”, suggestiva alba della Terra, che sembra sorgere vista dalla superficie lunare. Lo scatto venne realizzato dagli astronauti della missione Apollo 8, i primi a circumnavigare la luna.

Il fascino dell’immensità

Non è difficile intuire perché queste immagini siano così potenti, in particolar modo Blue Marble, che regala uno spettacolo incredibilmente realistico ma al tempo stesso affascinante e misterioso. In un primo momento fotografie come questa ci mettono davanti al progresso che l’umanità è riuscita a compiere, alla strada che abbiamo fatto, dalle prime piccole scoperte fino alla possibilità di viaggiare nello spazio. In secondo luogo, ma forse più importante, è davanti a queste immagini che l’essere umano ha la possibilità di realizzare in modo oggettivo la relazione tra la vita e l’ambiente che la ospita. Davanti a Blue Marble non possiamo che sentirci piccoli di fronte alla vastità dello spazio, sensazione che può provocare senso di smarrimento ma anche di fiducia se vogliamo, perché vista da lì la Terra non è che un unico pianeta, solido, unito, dove confini, razze e differenze, assumono tutto un altro significato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *